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Protestano i residenti di via Gravette dove i filari non ci sono, ma ci saranno
Andrea De Polo |

FARRA DI SOLIGO - Guerra (preventiva) al vigneto. I filari non ci sono ancora, ma la polemica infuria già da un mese. Succede a Farra di Soligo. Succede che alcuni residenti di via Gravette protestino per l’installazione dell’ennesimo vigneto vicino alle loro case. Scrivono una lettera al sindaco, e lo incontrano in municipio. Temono che anche questa vigna sarà trattata con prodotti nocivi per la loro salute. Il sindaco, Giuseppe Nardi, assicura che farà il possibile per vigilare. Per l’impossibile, non è ancora attrezzato: «Non posso certo bloccare i lavori, quella è un’area agricola. I proprietari farebbero ricorso e vincerebbero sicuramente. Farò in modo che rispettino la normativa vigente».

L’area della discordia abbraccia circa un ettaro di terreno, di proprietà di una cantina di Col San Martino. Sei, invece, i firmatari della lettera indirizzata al primo cittadino. Lettera nella quale rivendicano il loro diritto alla salute, citando la costituzione, il regolamento di pulizia rurale per i Comuni del Prosecco Docg e il principio di precauzione dell’Ue: «Quando un’attività crea possibilità di fare male alla salute umana o all’ambiente, misure precauzionali dovrebbero essere prese anche se alcune relazioni di causa-effetto non sono stabilite dalla scienza». Fino all’appello vero e proprio al sindaco: «I lotti di terreno interessati dalla richiesta sono limitrofi o confinanti ai lotti di nostra proprietà. Chiediamo al sindaco di applicare le leggi nazionali oltre a tutte le protezioni ambientali […], perché gli abitanti di via Gravette rientrano nei residenti fortemente esposti ai pesticidi nel lungo periodo».

Nardi è rimasto sorpreso. Anche perché, dati i tempi tecnici per la crescita dei filari, i primi trattamenti non sono previsti prima di due-tre anni: «C’è una strada che separa le case dal vigneto, e comunque mi sono raccomandato con gli agricoltori. Non possiamo proibire niente in questo momento, anche i firmatari della lettera abitano in una zona agricola e non possiamo cambiarne la destinazione. Gli abitanti, comunque, possono stare tranquilli: dopo anni, siamo sulla strada giusta per coniugare agricoltura e rispetto dell’ambiente». Nardi guarda con favore al nuovo Protocollo Viticolo introdotto dal Consorzio di Tutela, che riduce il numero dei prodotti fitosanitari ammessi. Ma nonostante tutto, in via Gravette quel vigneto non lo vogliono.

Data pubblicazione: 12/04/2013Ultima modifica: 12/04/2013

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