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troppozucchero.jpg La politica industriale delle grandi corporation dell'industria dolciaria e alimentare, con la somministrazione ai consumatori di merendine e snack di ogni sorta, incrementa l'overdose di zuccheri e grassi ed è alla base di obesità infantile e distruzione degli ecosistemi. Può la nostra alimentazione essere mero oggetto di marketing aziendale? Il M5S ha chiesto, con una mozione approvata oggi alla Camera dei Deputati, che Governo e istituzioni siano chiamati a regolamentare la materia al più presto in virtù del principio di precauzione e a tutela di ambiente e salute pubblica. La mozione M5S impegna il Governo, questo o quello che verrà, a rispettare i limiti di zucchero indicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità in una quota massima del 5% al giorno, contro quella del 25% indicata dal ministro della Salute, Lorenzin. È ora d'inserire nell'agenda politica la riconversione dei sistemi produttivi verso un'alimentazione sostenibile in grado di combattere in Italia l'aumento di sovrappeso e obesità, soprattutto infantile (oltre il 23% dei bambini tra i 9 e gli 11 anni è in sovrappeso e il 13% è obeso), e tutti gli altri disturbi connessi (diabete, malattie cardiovascolari ecc.) legati al consumo eccessivo di zucchero e di carni rosse, soprattutto lavorate, dichiarate 'potenzialmente cancerogene' dall'Oms, e l'uso di olio di palma. Tra le altre proposte 5stelle: sostituire progressivamente l'olio di palma, dannoso per salute e ambiente in quanto ricco di grassi saturi e contaminanti tossici derivati dalla sua lavorazione, con altri oli vegetali nazionali (semi di girasole, olio d'oliva ecc.); promuovere un'educazione alimentare a scuola e con spot pubblicitari; offrire la scelta di un menù vegetale nelle mense pubbliche e, in quelle scolastiche, pasti e merende a base di prodotti biologici e a Km zero (in primis frutta, verdura e cereali), ritornando così alla famosa piramide alimentare alla base della Dieta Mediterranea, patrimonio mondiale dell'Unesco. Interventi in aula di Massimiliano Bernini, Mirko Busto e Chiara Gagnarli.

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