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Espropriati-Comune 2-0, ma non secondo il Sindaco!

Una cosa è certa: alle amministrazioni che si sono succedute a Farra di Soligo negli ultimi vent’anni piace fare le cose in grande! Venerdì scorso ad esempio abbiamo assistito ad una enorme messa in scena, con ampio spiegamento di forze, ma di fatti concreti poco o niente.

Il Sindaco, procedendo anche a lettura di documenti ufficiali, ma senza dare voce alle parti, ha voluto ricostruire la sua versione dei fatti giocando in difesa e giustificando continuamente le sue scelte. Qualcuno glielo aveva chiesto? Nella Roma antica si diceva "excusatio non petita, culpa manifesta".

Nostra intenzione non è certo quella di colpevolizzare il Sindaco Nardi, cui va dato senz'altro il merito di aver utilizzato l'evento mediatico per calmare le acque, bensì quella di esigere chiarezza. Lo faremo nelle dovute sedi, intanto restiamo perplessi sulla posizione presa da amministratori e politici interpellati.

Ci chiediamo a tal proposito quale sia stato il valore aggiunto dei rappresentanti della politica di vertice intervenuti venerdì sera, i quali si sono limitati a portare il loro sostegno morale per poi unirsi all'appello del Sindaco affinché la questione si risolva in via bonaria, invitando gli imprenditori lottizzanti che indennizzino gli espropriati, senza coinvolgere il Comune. Non sappiamo con esattezza quale sacrificio sia per le parti giungere a tale intesa, certo è che la via bonaria è l'unica che metterebbe al sicuro le amministrazioni comunali, nel caso avessero delle responsabilità.

Ecco perché crediamo che il governatore Zaia abbia perso un'occasione per portare qualche chiarimento, ad esempio in merito alla valutazione sui terreni espropriati dalla Provincia di Treviso negli anni in cui ricopriva la carica di Presidente, e come quella valutazione fu presa in considerazione dal nostro Comune.

Al contrario i politici intervenuti hanno promesso di fare il possibile per modificare, dal punto di vista legislativo, una norma che, per ora, mette in ginocchio il nostro Comune. Siamo alle solite. Per esemplificare la cosa, e senza scomodare il "lodo Alfano", è come se al termine di una partita degli europei di calcio, nel caso le due squadre non riuscissero a trovare un accordo in via bonaria, gli sconfitti chiedessero all'UEFA di stabilire che chi ha subito più gol comunque vinca e passi il turno.

Il vittimismo mostrato nell’incontro pubblico di venerdì è solo discutibile demagogia: se, come accertato, errori vi sono stati, vanno pagati. Voler cancellarli o aggirarli significherebbe creare un precedente giurisdizionale a cui ogni Comune si potrebbe appellare per sanare le proprie irregolarità e, sostanzialmente, garantirsi l'impunità. Sarebbe un altro duro colpo per "lo stato di diritto", di questi tempi già labile, a favore della legge della giungla ove vince il più forte.

Una considerazione nel merito va fatta: se è vero, come ricordato dal Sindaco, che un'amministrazione ha il dovere di difendersi, è altrettanto vero che esistono anche avvocati d'ufficio, molto più economici di quelli che in questa causa fino ad ora hanno perso.

Come forza di minoranza, ci saremmo aspettati un coinvolgimento attivo da parte dell'Amministrazione per la risoluzione di questo grosso problema. Al contrario siamo stati messi a conoscenza del pignoramento solamente un'ora prima che lo sapessero i giornalisti!

Ci stiamo documentando sulla vicenda con senso di responsabilità, sia consultando direttamente le fonti, sia attraverso i controlli che ci è consentito fare, per trovare un equo epilogo per le parti, da troppo tempo vessate ed imbrigliate in questa triste e lunga vicenda, andando inoltre a fondo per far emergere eventuali responsabilità.

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