Farra di Soligo, 02/12/18 – Arriva l’inverno e ci risiamo: non passa giorno senza la presenza di fastidiosi “segnali di fumo”, che sotto forma di dense nubi tossiche invadono le nostre colline e raggiungono le civili abitazioni. Come sempre si tratta di fuochi accesi da viticoltori irrispettosi della legge ed obbedienti
solamente alle regole del profitto facile a scapito della salute dei malcapitati concittadini.
Eppure il regolamento di Polizia Rurale parla chiaro su questo punto: “è vietato accendere fuochi e la combustione all’aperto dei residui vegetali, vegetali agricoli e forestali è pratica agronomica espressamente vietata”.
L’ordinanza del Sindaco di Farra di Soligo, grazie alla quale in rarissimi casi era possibile far ricorso a tale pratica, ha avuto il suo termine il 31 marzo scorso; da tale data e tuttora in nessunissimo caso è lecito accendere fuochi!
Purtroppo sembra che il problema non sia sufficientemente sentito né dall’amministrazione locale, né dalla popolazione, infatti chiunque oggi può constatare che parecchi viticoltori accendono fuochi in tutta tranquillità, forti dell’indulgenza (o accondiscendenza?) dei cittadini e della debolezza del servizio di
vigilanza e scegliendo di preferenza i giorni di sabato e domenica, quando meglio possono sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine.
Se il divieto imposto dal regolamento di Polizia Rurale non venisse svigorito dalle frequenti deroghe, forse le cose cambierebbero. E’ per questo motivo che il Movimento 5 Stelle di Farra di Soligo ha avanzato un’interrogazione all’Amministrazione Comunale, chiedendo di interrompere le ordinanze di
deroga al divieto di accensione di fuochi per l’eliminazione di residui vegetali.
Si vuol rammentare che l’ARPAV, a seguito dei monitoraggi svolti nel 2014 nei comuni di Farra di Soligo, Moriago della Battaglia e Sernaglia della Battaglia, ha precisato che “le concentrazioni nell’aria di diossine, furani e policlorobifenili (PCB) rilevate nella stagione fredda, sensibilmente più elevate rispetto a Treviso città, sono dovute senz’altro anche al ricorso della combustione all’aperto per smaltire i tralci di vite in inverno”.
Se timori di natura elettorale dovessero portare cattivi consigli ai nostri amministratori, auspichiamo almeno nel ricorso al buon senso! Non sarebbe opportuno almeno limitare al solo mese di marzo il periodo di deroga? Escludendo i mesi di gennaio e febbraio, caratterizzati da un elevato livello di concentrazione di polveri sottili nell’aria, si ridurrebbero concretamente i rischi per la salute dei cittadini.
Non dimentichiamo che i dati statistici indicano chiaramente come la nostra zona sia caratterizzata nel mese di gennaio da condizioni climatiche di scarsa piovosità, con concentrazione di polveri sottili particolarmente elevata.
In conclusione confidiamo che non solo l’amministrazione comunale di Farra di Soligo, ma anche le amministrazioni dei comuni limitrofi, che si trovano ad affrontare lo stesso problema, diano dimostrazione di accortezza ed interrompano precauzionalmente il ricorso alla deroga per il divieto di accensione di fuochi, almeno fintantoché non dispongano di dati certi relativi alla piovosità ed ai livelli di concentrazione di polveri sottili nell’aria.
Il Consigliere Comunale di Farra di Soligo
Alessandro Sartor