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La piattaforma Rousseau è uno straordinario strumento di partecipazione popolare, pensato e proposto dal Movimento 5 Stelle e mai realizzato in nessun altro paese al mondo.
Per la prima volta, all'interno di una democrazia europea, il Movimento 5 stelle offre la possibilità ai cittadini di proporre delle leggi secondo gli stessi principi cardine delle Costituzioni postbelliche che auspicano il coinvolgimento degli stessi nella crescita sociale, civile e spirituale del proprio paese.

Come gruppo meetup del Movimento 5 stelle del Quartier del Piave, abbiamo deciso di sfruttare questa opportunità, discutendo assieme eventuali proposte di legge da inserire nella piattaforma.
Ricordiamo che le proposte più votate verranno portate in Parlamento dai nostri Cittadini Portavoce e potrebbero davvero diventare future leggi.

part timePerché una legge sul diritto al part-time?

L'Art.4 della nostra Costituzione recita:

"La repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere secondo le proprie possibilità e la proprio scelta, un’attiviLa repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere secondo le proprie possibilità e la proprio scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della societàtà o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società."

La lettura di queste parole e la comprensione del loro profondo significato, ci fa capire quanto poco abbiano fatto i governi che si sono succeduti negli anni per  "promuovere le condizioni che rendono effettivo" il diritto al lavoro.
Lavoro che ogni cittadino ha il "dovere di svolgere secondo le proprie possibilità e la propria scelta".

Per la donna lavoratrice e madre il mondo del lavoro è una dimensione nella quale si cerca l'equilibrio fra la necessità di mantenere il proprio impiego e gli impegni e responsabilità in ambito famigliare, finendo spesso col sacrificare il tempo dedicato a quest'ultima pur di portare a casa uno stipendio.

Molte madri vorrebbero una riduzione di orario ma il part-time è visto dalle aziende come “ una gentile concessione” piuttosto che un effettivo diritto.

La nostra proposta di legge sul DIRITTO al part-time è un piccolo passo verso un futuro mondo del lavoro che rivaluti la figura della madre lavoratrice e le dia spazio nel suo volersi rendere indipendente economicamente, senza rinunciare a seguire i propri figli com’è giusto che sia.

Il DIRITTO ad un orario di lavoro ridotto è anche un passo verso una società più rispettosa del ruolo fondamentale che una madre, prima educatrice fra tutte, ricopre nella crescita dei figli.
Senza dimenticare, in ultima analisi, che la nostra proposta realizza ciò che è scritto nella Costituzione, ovvero che...

"Ogni cittadino ha il dovere di svolgere secondo le proprie possibilità e la proprio scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società."

Di seguito riportiamo il testo che abbiamo inserito nella piattaforma Rousseau nella speranza che venga eventualmente perfezionato e discusso in Parlamento.

PROPOSTA DI LEGGE
AD INTEGRAZIONE DELL'ATTUALE DECRETO LEGISLATIVO
RIGUARDO IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO PARZIALE

Il lavoro a tempo parziale ha trovato una prima disciplina legislativa soltanto negli anni ottanta ed una più organica disciplina con il Decreto Legislativo 25 febbraio 2000 n.61 (modificato poi dall'art. 1 comma 44, legge 24 dicembre 2007, n.247) ma a tutt'oggi non esiste la possibilità di scelta da parte di donne lavoratrici che sono anche madri.

La legge n. 247/2007 nel definire i principi e i criteri direttivi che devono guidare il Governo nell'attuazione della delega per il riordino degli incentivi all'occupazione, con riferimento all'istituto del part-time prevede incentivi per la stipula di contratti a tempo parziale e agevolazioni per le trasformazioni, anche temporanee e reversibili, di rapporti a tempo pieno in rapporti a tempo parziale avvenute su richiesta di lavoratrici e lavoratori e giustificate da "comprovati compiti di cura" MA NON PREVEDE ALCUN DIRITTO DI SCELTA.
La legge oggi lascia molto spazio alla contrattazione collettiva che, integrando la disciplina legale, regola in concreto il lavoro a tempo parziale ma non offre la reale opportunità di SCEGLIERE e veder garantito un orario ridotto a quelle lavoratrici che sono madri e che troverebbero maggiore soddisfazione in un orario di lavoro che le occupi per metà della giornata.

Con questa proposta s'intende integrare l'attuale legislazione in merito estendendo il diritto all'opportunità di scelta a tutte le donne madri.
La lavoratrice che è anche madre deve avere il diritto di poter scegliere un orario di lavoro a tempo parziale (part-time) sostenuta da un’adeguata legge che la tuteli e le garantisca tale opportunità di scelta a tempo indeterminato.
IL LAVORO A TEMPO PARZIALE NON DEVE ESSERE UNA "GENTILE CONCESSIONE" MA UN DIRITTO.
Diritto di scelta che comporterà adeguati strumenti fiscali atti a garantire una riduzione a livello di tasse e opportuni incentivi per le aziende.

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