I cittadini italiani è giusto che sappiano: i loro soldi servono a pagare i debiti della sinistra. Parliamo di 107 milioni di euro che lo Stato ha versato alle banche creditrici per ripianare i debiti del giornale L'Unità durante la gestione degli ex Ds, oggi PD.
A rendere possibile il giochino, che solleva il giornale e il partito dalle sue responsabilità e scarica tutto sulle spalle, anzi sulle tasche degli italiani, è una legge del 1998 approvata durante il governo Prodi: la norma estende l’estensione della garanzia dello Stato, già prevista sui debiti degli organi di partito, ai mutui per l'editoria contratti da quotidiani di partito.
Il giornale del PD si indebita e gli italiani pagano. I paradossi sono due:
- a pagare sono quegli stessi italiani strangolati dal fisco, quelli che si vedono arrivare la cartella d'Equitalia se per colpa della crisi non riescono a mandare avanti la propria attività e a pagare creditori e stipendi;
- gli italiani pagano i debiti di un giornale di partito che dal 1990 al 2013 ha ricevuto dallo Stato oltre 152 milioni di euro di soldi pubblici, finanziamenti che il M5S chiede di abolire totalmente.
Invece di coprire i debiti del giornale del PD, quei soldi potevano essere impiegati per far fronte alle mille urgenze di questo Paese: ad esempio per mettere in sicurezza gli edifici scolastici, visto che i tetti delle scuole continuano a crollare, o per risolvere la vergognosa emergenza idrica a Messina, oppure per pagare gli stipendi dei supplenti senza stipendio da settembre.