Impossibile dormire con le finestre aperte: agricoltori bruciano le potature di vite nella notte.
Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto segnalazioni da parte di cittadini di Farra di Soligo che lamentano l’impossibilità di dormire la notte con le finestre aperte, nonostante il caldo afoso, in quanto verso le 6 del mattino spesso vengono bruciate potature di vite il cui fumo impregna per ore le stanze ove dormono.
Il Movimento 5 Stelle ritiene doveroso sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni provocati dalla bruciatura all’aperto di ramaglie o altri rifiuti.
I medici hanno stimato che nella Pianura Padana veneta si viva 3 anni in meno a causa delle polveri sottili; l’ARPAV ha rilevato notevoli sforamenti sul livello di PM10, idrocarburi policiclici aromatici e diossine in molti comuni del Veneto, evidenziando che la conformazione del Quartier del Piave risulta simile ad un catino, protetto dalle prealpi a nord e dal Montello a sud, nel quale le sostanze inquinanti presenti nell’aria ristagnano senza possibilità di essere spazzate via dal vento.
Alla luce di questo, riteniamo che abbiano fatto bene le amministrazioni comunali che abbiano deliberato il divieto di combustione all’aperto, cosiccome fanno bene polizia locale, carabinieri ed altre forze dell’ordine a sanzionare chi si ostini ancora a ripetere questa pratica dannosa alla popolazione.
Ricordiamo che le combustioni di rifiuti agricoli contenenti legno producono diossina qualora la temperatura dei fumi risulti inferiore a 400 gradi, ed evidenziamo inoltre come la diossina sia fortemente cancerogena ed abbia una molecola pesante per cui, con i fumi, viene trasportata a distanza dal rogo per poi ricadere a terra, su orti e giardini.
Il risultato è che i bambini o gli animali che giocano sull’erba, e chi raccoglie gli ortaggi dal proprio orto, assimilano dosi di diossina che possono determinare, a lungo andare, l’insorgenza del cancro: per prevenire questi fenomeni, la legge italiana, attraverso il Testo Unico Ambientale D.Lgs 152/2006, prevede sanzioni molto alte, comprese fra 2600 e 26000 euro, per chi brucia rifiuti all’aperto, e stabilisce che anche ramaglie e potature sono rifiuti.
Cosa fare delle ramaglie? la soluzione ottimale è la triturazione ed il successivo compostaggio che, se eseguito correttamente, consente di ottenere un prezioso fertilizzante perfettamente igienizzato ovvero privo di patogeni: l’alta temperatura di fermentazione - fino a 70 gradi - consente infatti di eliminare tutti i funghi, batteri e insetti dal materiale di compostaggio. Il compost maturo è un ottimo fertilizzante che consente di migliorare la struttura del terreno, arricchirla di materiale organico, ed aumentare la salubrità e produttività delle piante.
Ci teniamo a precisare che chi pensa di fare il furbo bruciando i sarmenti in orari in cui i controlli risultano difficili, non solo molesta i cittadini, ma avvelena anche i propri terreni e li priva della possibilità di ammendarli con il compost prodotto dai sarmenti stessi. Sarebbe furbizia, questa?
E’ pertanto doveroso che i cittadini che notano combustioni di rifiuti agricoli e non, provvedano ad allertare tempestivamente la polizia locale, carabinieri o altre forze di polizia al fine di reprimere e prevenire questo tipo di delitto.