L'indagine della Polstrada di Verona sul traffico e smaltimento illecito di rifiuti (fra cui amianto e rame) balzata agli onori ( e agli orrori) della cronaca è solo l'ennesimo atto violento contro l'ambiente, la salute e l'economia perpetrato nella regione Veneto. I cittadini veneti sono stati virtuosi, dopo aver visto i dati ISPRA 2012 (studio ISONITRATE) che hanno mostrato come suoli e falde acquifere siano in "zona rossa" in tutta la regione nelle aree di pianura, la RD è incrementata in tutta la regione, sono state affamate le ecomafie, termine generico che non si applica solo ad aziende mafiose nel senso stretto ma anche a tutte quelle aziende che compiono reati ambientali. La risposta al calo del business è stata l'import di rifiuti di ogni tipo da tutta Italia, ottenuto in molti casi grazie alla connivenza di controllori e amministratori (fra cui dirigenti regionali come Fior), rifiuti solidi urbani per alimentare gli inceneritori di HERA, rifiuto organico da ogni parte d'Italia, dalla Campania addirittura e a breve dalla Basilicata, rifiuti speciali fra cui scorie di fonderia non trattate sparse sotto a ogni cantiere alcuni creati ad hoc con un piano che possiamo chiamare "DISCARICA DIFFUSA", amianto, fanghi di depurazione ecc ecc senza contare i rifiuti indigeni: reflui di concia pelli, perfluoroalchili (interferenti endocrini e potenziali cancerogeni) che da 20 anni inquinano le falde e gli acquedotti di 340mila persone nei dintorni di Vicenza. La magistratura in Veneto sta faticando ad affrontare tutte le denunce e le inchieste in corso, la Commissione Ecomafie ha trovato un verminaio infinito e nonostante sia stata la prima missione territoriale svolta non si è ancora arrivati a un testo di relazione completo. I reati sono stati svolti in generale con finezza e con l'aiuto di consulenti esperti in diritto ambientale in modo da tentare di confondere controllori e inquirenti, ma il coperchio non è riuscito e i 5 cani deceduti dopo aver sgambato sui sottofondi stradali al Cromo portati da oltre 50 aziende in Valdastico hanno svegliato l'attenzione degli inquirenti che hanno trovato un sistema organizzato di difficile inquadramento giuridico. La nuova normativa contro gli ecoreati potrà in futuro disincentivare tali pratiche. La recente scoperta da parte della Commissione dello sperpero di oltre 780 milioni a Porto Marghera per finte bonifiche ha fatto partire una nuova epoca, ora le conoscenze tecniche sulla materia sono sempre più diffuse e sarà sempre più difficile truffare e fare ammalare i cittadini. In Veneto manca una discarica per amianto e i siti proposti sono stati scelti per palesi difformità rispetto alla normativa, per continuare a lucrare smaltendolo i maniera illecita sul territori o portandolo all'estero (l'Italia ha sperperato oltre 60 milioni di euro nel 2013 per portare amianto all'estero). Il rame vale 5mila euro a tonnellata, è necessario tracciare il recupero che deve essere nazionale, proprio in Veneto il rame recuperato viene mandato alla fusione in Scandinavia insieme all'oro, facendo perdere preziose risorse al nostro Paese. Auspichiamo che si faccia chiarezza su tutti i traffici e smaltimenti illeciti di rifiuti, purtroppo la volontà di eliminare il Corpo Forestale dello Stato espressa del premier in-eletto va in direzione opposta.
Traffico e smaltimento illecito di amianto e rame, in Veneto
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