Alessandra Moretti e Luca Zaia allineati: La Pedemontana si deve fare, è un opera strategica.
Anche se mette a rischio le falde acquifere presenti dove passerà l’opera, aspetto che nessuno dei due si ricorda di citare, evidentemente per Lega Nord e Partito Democratico è un aspetto trascurabile. Opera fondamentale dicono, esattamente le stesse parole di Chisso e Galan, padri dell’opera.
Il finanziamento con project financing, tanto caro a Galan, ripercorre la strada di un fallimento annunciato, dove gli imprenditori corrono a finanziare l’opera sapendo che poi incasseranno i pedaggi per quasi quarant’anni, corrono perché sono ben consapevoli che se il traffico stimato non sarà quello previsto i soldi a compensazione del mancato guadagno li metterà lo stato, cioè noi contribuenti.
Da notare che il calcolo sulla stima dei veicoli è stato effettuato in periodo pre-crisi, perciò c’è da aspettarsi che le previsioni siano sovrastimate. Le cose sicuramente cambieranno con il tempo, non preoccupatevi peggioreranno. Le previsioni, soprattutto sui costi, in Italia non corrispondono mai al vero, basta andare a vedere lo studio di fattibilità di 12 anni fa da dove poi scaturirono i progetti, allora il costo dell’opera era di 895 milioni, nell’atto aggiuntivo di due anni fa, anno 2013, il costo è arrivato a 2.680 milioni, un piccolo leggero aumento sulle previsioni.
Ora al riguardo si è espressa la Corte dei Conti sul progetto, ormai avviato, della Pedemontana Veneta.
Primo rilievo:” L’iniziativa è pressoché esclusiva dei privati, nella progettazione e nell’esecuzione”.
Secondo rilievo:”Ripetuti ripensamenti sulla modalità di realizzazione, con la soluzione finale ibrida di una superstrada a pagamento, con caratteristiche autostradali”.
Terzo rilievo:”Rilevanti contenziosi dei soggetti coinvolti, sia pubblici che privati”.
Quarto rilievo:”Significativa lievitazione dei costi per ogni ridefinizione progettuale”.
Quinto rilievo:”Costante aumento del contributo pubblico”.
Sesto rilievo:”Gli atti fondamentali dell’opera sono stati definiti da parte di coloro che ne sarebbero diventati, poi, commissario delegato e responsabile unico del procedimento”.
Riassumiamo:
Iniziativa in mano ai privati, progetti cambiati continuamente con risultato finale discutibile, contenziosi in atto, costi alle stelle in continuo aumento soprattutto per il contributo pubblico, poi fiore all’occhiello: atti fondamentali dell’opera scelti da chi poi è diventato commissario delegato e responsabile unico procedimento, così andranno sicuramente d’accordo.
Un aspetto non secondario ma trascurato dai più: il Veneto assieme alla Lombardia è la regione con la più alta percentuale di suolo consumato dal cemento, già dal 2001 il valore del suolo cementificato in Veneto era il doppio della media nazionale (12,2 contro 6,1).
Per Luca Zaia e Alessandra Moretti è un opera fondamentale, per le tasche e per i polmoni del cittadino Veneto un po’ meno. Loro progettano e pantalone paga perchè la devastazione del territorio ha un costo sul lungo periodo, e così al momento a pochi interessa, ma non preoccupatevi prima o poi il conto arriva. Anzi preoccupatevi che è meglio.