I deputati del M5S di commissione agricoltura e affari sociali presentano una interrogazione, a prima firma Benedetti, chiedendo al ministro di affrontare il problema dei dati contrastanti relativi alle classi di rischio e delle incongruenze tra il database ministeriale ed altre fonti di informazione sui fitosanitari, utilizzate come misura di confronto. Decisamente troppi gli errori riscontrati, relativi soprattutto alle classi di rischio, in troppi casi inesistenti o errate, pericolosamente tendenti alla declassificazione del rischio.
“Purtroppo le aziende si adeguano alle definizioni ministeriali – dichiarano i deputati 5 Stelle - e quindi in molti casi anche le schede di sicurezza riportano le definizioni riduttive del ministero, generando due problemi: l'ambiente non può essere rifugio di tutti questi principi attivi tossici o nocivi e le organizzazioni agricole, che dicono di voler utilizzare prodotti fitosanitari meno nocivi di quelli attualmente in uso, con questa declassificazione si ritroveranno ad utilizzare gli stessi principi attivi (tossici e nocivi) che vogliono abolire o sostituire”.
Il database del ministero della salute contiene tutti i prodotti fitosanitari e per ognuno di essi mette a disposizione varie informazioni, tra queste l’impresa produttrice, la data di registrazione, l’indicazione di pericolo, le sostanze attive, la data e motivo di eventuale revoca e il collegamento all’etichetta ministeriale. Il problema è che gran parte di questi dati spesso o sono inesistenti o incongruenti se messi a confronto con le schede di sicurezza delle aziende produttrici o con altri strumenti di informazione, soprattutto siti stranieri. A volte le incongruenze sono nei confronti delle stesse etichette ministeriali.
“Il database ministeriale dovrebbe essere il punto di riferimento "sicuro” e di facile accesso, a disposizione di tutti i cittadini – continuano i deputati del M5S - nel quale trovare tutte le informazioni corrette e aggiornate sui diversi prodotti fitosanitari, che vanno dall’ insetticida al diserbante, prodotti con i quali, purtroppo, siamo costretti a convivere. E già questo è un problema. Se poi viene anche a mancare la corretta informazione, allora siamo all’assurdo. E’ fondamentale che il ministero provveda immediatamente affinché i dati siano corretti, integrati e aggiornati, ponendo particolare attenzione ai casi di declassificazione delle classi di rischio”.
Tra le altre richieste fatte al ministro, l’imposizione della corretta denominazione dei principi attivi, definiti dal CAS (chimical abstract service), superando le attuali situazioni di confusione; l’attivazione di un unico database completo di tutti i principi attivi usati sia nell'agricoltura che nell'industria, aggiornato e disponibile alla facile consultazione di tutti i cittadini, gestito con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare o da altro soggetto non in conflitto d'interessi; l’accesso a tutti i cittadini alle schede di sicurezza autoprodotte dalle aziende chimiche, complete di tutti i principi attivi ed i coformulanti (attualmente segreti) contenuti nei fitosanitari autorizzati dal ministero, con informazioni complete.
E' stato chiesto inoltre che, nelle schede di sicurezza autoprodotte dalle aziende chimiche, sia riportata in grande e nella prima pagina la classe di rischio assegnata al fitosanitario, completa dei pittogrammi previsti dai vigenti regolamenti CE, affinché il cittadino possa capire immediatamente quali siano i rischi per la salute e l'ambiente.
Dati ministeriali sui fitofarmaci errati.
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