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Piretro efficace contro la cicalina, ma vengono consigliati anche altri prodotti chimici nocivi.

chlorpyrifos dursban etichettaIl tema del Prosecco sta animando molto il dibattito tra cittadini, che rivendicano il diritto di vivere in un ambiente sano, e le associazioni di categoria che smorzano i toni affermando che il problema dell’inquinamento da prodotti fitosanitari non esista e che l’agricoltura è sempre più “green”.

Dichiarazioni, queste ultime, molto ricorrenti ma mai supportate da dati concreti.

Il Consorzio di Tutela del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore, nel bollettino agronomico del 15 giugno 2017, presenta alcuni principi attivi chimici ad azione insetticida, per poi affermare che “il controllo biologico delle cicaline viene efficacemente perseguito mediante l’impiego di Piretro e Sali potassici di acidi grassi” ovvero due principi attivi autorizzati in agricoltura biologica.

La difesa integrata stabilisce che “Ai metodi chimici devono essere preferiti metodi biologici sostenibili, mezzi fisici e altri metodi non chimici se consentono un adeguato controllo degli organismi nocivi”, pertanto i viticoltori dovrebbero utilizzare solo i principi attivi “bio” consigliati dal Consorzio di Tutela, ma chi lo fa?

Chi controlla effettivamente che i trattamenti vengano fatti nel rispetto della legge?

Il Consorzio di Tutela predica bene ma razzola male, poiché lascia intendere all’agricoltore che possa utilizzare anche prodotti chimici, alcuni dei quali hanno gravi effetti sulla salute dell’uomo in quanto agiscono sul sistema nervoso. La difesa integrata non dovrebbe essere una forzatura, ma dovrebbe essere accolta dagli agricoltori come un principio di base da attuare spontaneamente, così come dovrebbe essere un principio normale cercar di tutelare la salute di se stessi e della propria famiglia... e intanto si continua a vedere agricoltori, muniti di tuta e mascherina, irrorare gli insetticidi nocivi anche nei vigneti confinanti con strade e abitazioni, anche all'interno dei centri abitati.

Fa sorridere leggere che “l’agricoltura ora è sempre più green” solo perché dal 2013 hanno tolto dal protocollo vitivinicolo il principio attivo Mancozeb, di cui si conosce la cancerogenicità fin dal 2002, e poi continuano a proporre il Metiram che fa parte della stessa famiglia.

Invitiamo il Consorzio di Tutela a dare un impulso veramente positivo all’agricoltura, stabilendo un disciplinare che segua scrupolosamente il principio della difesa integrata sopracitato, ed aprendo la strada ad una nuova mentalità secondo cui sia possibile produrre, magari con maggior sforzo, ma senza avvelenare aria, acqua e cibo. Finché non sarà maturata questa filosofia, sollecitiamo analisi di controllo dell'uva prodotta per escludere dalla DOCG i produttori che non rispettino il disciplinare, visto e constatato che su 5 marche di Prosecco DOCG analizzate nel 2016, 3 presentavano residui di Folpet, prodotto fitosanitario sospettato cancerogeno che non rientra nel Protocollo Vitivinicolo. Solo così potrà aumentare il prestigio di un prodotto di successo come il Prosecco, attualmente lasciato in balìa delle critiche pesanti, ma lecite, relative al metodo di lavorazione dei vigneti.

 

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